domenica 9 settembre 2012

Stand by me, quando il viaggio è qualcosa di più

Oggi mentre facevo zapping sui canali della mia tv, mi sono imbattuto in uno dei miei film preferiti, "Stand by me".
Questo film di Rob Reinr, è tratto da un racconto di Stephen King, intitolato "Il corpo".
Infatti "il corpo" è il motore iniziale del racconto, esso non è altro che il cadavere di un ragazzino di dodici anni, dato per disperso nelle campagne circostanti la cittadina di Castle Rock.
Verne, Teddy, Gordy e Chris, vengono a sapere dove si trova il cadavere del loro compagno di scuola, e decidono di andare a trovarlo, e poi di prendersi il merito di fronte al giornale della soleggiata cittadina.
Il luogo dove si trova il corpo dista due giorni di cammino, ma loro decidono lo stesso di partire per questa triste avventura.
I 4 amici dopo una serie di avventure riescono nel loro intento e quando tornano dopo quattro giorni, non sono più i ragazzi che sono partiti, ma sono cambiati.
Partiti ragazzini i 4 amici al loro ritorno non sono più gli stessi, il viaggio li ha messi di fronte ad alcuni aspetti della loro vita che li ha fatti maturare.
L'amicizia è uno dei temi principali del film, infatti durante il viaggio vengono fuori i caratteri dei ragazzi, che spesso vengono in attrito tra di loro, ma subito pronti a fare la pace dopo qualche minuto.
La loro decisione alla fine di non prendersi il merito di aver trovato il cadavere, ma segnalandolo alle autorità con una telefonata anonima, rimarca il concetto che nel viaggio non è importante la meta, ma l'esperienza fatta durante esso.

La ricompensa non è la foto sul giornale tanto bramata ad inizio film, o la possibilità di diventare degli eroi per gli abitanti di Castle Rock, ma l'aver condiviso tante esperienze assieme, facendoli maturare, e preparare per la loro vita da adulti.
Questa sarà la loro ultima avventura assieme, infatti al loro ritorno prenderanno strade diverse, e presto i loro volti rimarranno dei visi difficilmente riconoscibili tra la folla cittadina. Ma anche se nel loro futuro diventeranno quasi degli estranei, nelle loro vite quest'avventura assieme rimarrà per sempre indelebile nei loro cuori, tanto che alla fine, quando si scopre che Gordie da adulto diventa effettivamente uno scrittore, scrive un racconto sull'aventura con i suoi amici, terminandolo, così: "Non ho mai avuto amici come quelli che avevo a 12 anni, Gesù, ma chi li ha?"

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