Backpacking è uno di quei termini inglesi che piano piano si insinuano nel lessico italiano e ad un certo punto senza neanche accorgersene diventa una parola che ritroviamo ovunque.
Ma cosa è il Backpacking?
Esso non è nient'altro che una parola che indica un modo di viaggiare indipendente e non organizzato.
Insomma niente a che fare con le vacanze organizzate dai vari villaggi turistici.
L'origine della parola deriva dalla parola backpack che significa zaino.
Il backpacker di solito parte per periodi di viaggio medio lunghi con un budget piuttosto limitato, in modo da poter mantenersi il più a lungo possibile, per questo, alloggia in ostelli economici e mangia in trattorie a basso costo.
...Destinati a perdersi
Anche il più lungo dei viaggi comincia con un piccolo passo
domenica 16 settembre 2012
lunedì 10 settembre 2012
Il Giro del Mondo con 100$
Matteo Pennacchi è l'autore di qualcosa di incredibile, infatti è riuscito a compiere un giro del mondo in 100 giorni, praticamente senza spendere nulla, solo un centinaio di dollari, dimostrando ancora una volta che tutto è possibile quando si ha la forza di volontà ed un grande spirito di adattamento.
Matteo ha lasciato la sua casa con un marsupio, con i documenti, uno spazzolino da denti, qualche aspirina e poco altro.
Per spostarsi ha usato principalmente l'autostop, mentre per poter mangiare ha prestato lavoro per qualche giorno, e così via, nel suo percorso da ovest verso est.
Si è imbarcato in una nave cargo in corea per raggiungere Los Angeles, ancor prima ha viaggiato da Roma a Mosca su un camion, ha viaggiato sulla mitica transiberiana offrendo pubblicità in cambio del biglietto gratuito.
Matteo al termine della sua avventura sostiene che l'altruismo non esiste, devi sempre dare qualcosa in cambio a chi ti offre qualcosa, qualche chiacchiera scambiata per un passaggio, o del vero e proprio lavoro per essere ospitati.
L'impresa di Matteo ha davvero dell'incredibile, un esperienza che tutti prima o poi nella vita dovrebbero fare.
Matteo ha lasciato la sua casa con un marsupio, con i documenti, uno spazzolino da denti, qualche aspirina e poco altro.
Per spostarsi ha usato principalmente l'autostop, mentre per poter mangiare ha prestato lavoro per qualche giorno, e così via, nel suo percorso da ovest verso est.
Si è imbarcato in una nave cargo in corea per raggiungere Los Angeles, ancor prima ha viaggiato da Roma a Mosca su un camion, ha viaggiato sulla mitica transiberiana offrendo pubblicità in cambio del biglietto gratuito.
Matteo al termine della sua avventura sostiene che l'altruismo non esiste, devi sempre dare qualcosa in cambio a chi ti offre qualcosa, qualche chiacchiera scambiata per un passaggio, o del vero e proprio lavoro per essere ospitati.
L'impresa di Matteo ha davvero dell'incredibile, un esperienza che tutti prima o poi nella vita dovrebbero fare.
domenica 9 settembre 2012
Stand by me, quando il viaggio è qualcosa di più
Oggi mentre facevo zapping sui canali della mia tv, mi sono imbattuto in uno dei miei film preferiti, "Stand by me".
Questo film di Rob Reinr, è tratto da un racconto di Stephen King, intitolato "Il corpo".
Infatti "il corpo" è il motore iniziale del racconto, esso non è altro che il cadavere di un ragazzino di dodici anni, dato per disperso nelle campagne circostanti la cittadina di Castle Rock.
Verne, Teddy, Gordy e Chris, vengono a sapere dove si trova il cadavere del loro compagno di scuola, e decidono di andare a trovarlo, e poi di prendersi il merito di fronte al giornale della soleggiata cittadina.
Il luogo dove si trova il corpo dista due giorni di cammino, ma loro decidono lo stesso di partire per questa triste avventura.
I 4 amici dopo una serie di avventure riescono nel loro intento e quando tornano dopo quattro giorni, non sono più i ragazzi che sono partiti, ma sono cambiati.
Partiti ragazzini i 4 amici al loro ritorno non sono più gli stessi, il viaggio li ha messi di fronte ad alcuni aspetti della loro vita che li ha fatti maturare.
L'amicizia è uno dei temi principali del film, infatti durante il viaggio vengono fuori i caratteri dei ragazzi, che spesso vengono in attrito tra di loro, ma subito pronti a fare la pace dopo qualche minuto.
La loro decisione alla fine di non prendersi il merito di aver trovato il cadavere, ma segnalandolo alle autorità con una telefonata anonima, rimarca il concetto che nel viaggio non è importante la meta, ma l'esperienza fatta durante esso.
La ricompensa non è la foto sul giornale tanto bramata ad inizio film, o la possibilità di diventare degli eroi per gli abitanti di Castle Rock, ma l'aver condiviso tante esperienze assieme, facendoli maturare, e preparare per la loro vita da adulti.
Questa sarà la loro ultima avventura assieme, infatti al loro ritorno prenderanno strade diverse, e presto i loro volti rimarranno dei visi difficilmente riconoscibili tra la folla cittadina. Ma anche se nel loro futuro diventeranno quasi degli estranei, nelle loro vite quest'avventura assieme rimarrà per sempre indelebile nei loro cuori, tanto che alla fine, quando si scopre che Gordie da adulto diventa effettivamente uno scrittore, scrive un racconto sull'aventura con i suoi amici, terminandolo, così: "Non ho mai avuto amici come quelli che avevo a 12 anni, Gesù, ma chi li ha?"
Questo film di Rob Reinr, è tratto da un racconto di Stephen King, intitolato "Il corpo".
Infatti "il corpo" è il motore iniziale del racconto, esso non è altro che il cadavere di un ragazzino di dodici anni, dato per disperso nelle campagne circostanti la cittadina di Castle Rock.
Verne, Teddy, Gordy e Chris, vengono a sapere dove si trova il cadavere del loro compagno di scuola, e decidono di andare a trovarlo, e poi di prendersi il merito di fronte al giornale della soleggiata cittadina.
Il luogo dove si trova il corpo dista due giorni di cammino, ma loro decidono lo stesso di partire per questa triste avventura.
I 4 amici dopo una serie di avventure riescono nel loro intento e quando tornano dopo quattro giorni, non sono più i ragazzi che sono partiti, ma sono cambiati.
Partiti ragazzini i 4 amici al loro ritorno non sono più gli stessi, il viaggio li ha messi di fronte ad alcuni aspetti della loro vita che li ha fatti maturare.
L'amicizia è uno dei temi principali del film, infatti durante il viaggio vengono fuori i caratteri dei ragazzi, che spesso vengono in attrito tra di loro, ma subito pronti a fare la pace dopo qualche minuto.
La loro decisione alla fine di non prendersi il merito di aver trovato il cadavere, ma segnalandolo alle autorità con una telefonata anonima, rimarca il concetto che nel viaggio non è importante la meta, ma l'esperienza fatta durante esso.
Questa sarà la loro ultima avventura assieme, infatti al loro ritorno prenderanno strade diverse, e presto i loro volti rimarranno dei visi difficilmente riconoscibili tra la folla cittadina. Ma anche se nel loro futuro diventeranno quasi degli estranei, nelle loro vite quest'avventura assieme rimarrà per sempre indelebile nei loro cuori, tanto che alla fine, quando si scopre che Gordie da adulto diventa effettivamente uno scrittore, scrive un racconto sull'aventura con i suoi amici, terminandolo, così: "Non ho mai avuto amici come quelli che avevo a 12 anni, Gesù, ma chi li ha?"
lunedì 3 settembre 2012
Vivere senza lavorare o Lavorare senza vivere?
Vivere senza lavorare o lavorare senza vivere? Cosa scegliereste tra le due alternative?
Io ho vissuto entrambe le situazioni, e preferisco di gran lunga la prima.
Infatti solo quando non si lavora, o almeno non si lavora 9 ore al giorno facendo sempre le solite cose, sottopagati, si vive a pieno la vita.
Nei periodo in cui lavoro, ho soldi per uscire e comprarmi parecchie cose, ma alla fine chi ha voglia di uscire di casa, dopo aver passato 10 o 11 ore fuori di casa?
E poi che senso ha continuare a comprare cose solo per alimentare l'implcabile sistema capitalistico?
Insomma se ho già tutto, e quasi tutti ormai hanno già tutto, perchè dobbiamo venderci per comprare cose inutili di cui possiamo fare benissimo a meno?
Cinque giorni a settimana con 20 giorni di vacanza all'anno sono 260 giorni, in cui non siamo liberi, ma siamo alla mercè di nostri capi, facendo un lavoro sottopagato, perchè costretti dalla necessità.
E quando non si lavora si è finalmente liberi, non è vero che non lavorare significa non fare nulla.
Prendersi cura della propria salute e del proprio corpo è impossibile quando si è impegnati 11 ore al giorno in qualcosa che dobbiamo fare per forza.
Non trovare tempo per alimentare le proprie passioni non è forse un lasciarsi morire lentamente?
Uno schiavo con un vestito di Armani, è forse meno schiavo di uno che ha i vestiti comprati al mercato?
Il primo passo per rendersi indipendente dal lavoro è avere un posto dove vivere, una casa, un camper o qualcosa del genere, e poi pensare a procurarsi un budget per il cibo.
Purtroppo la situazione di partenza fa la differenza, chi ha una famiglia benestante alle spalle, parte avvantaggiato.
Una volta che si ha casa, si possono trovare modi per procurarsi qualche soldo, come ad esempio affittare una stanza o fare qualche lavoro part-time o iniziando qualche progetto personale che nel breve-medio termine potrebbe diventare remunerativo.
Io ho vissuto entrambe le situazioni, e preferisco di gran lunga la prima.
Infatti solo quando non si lavora, o almeno non si lavora 9 ore al giorno facendo sempre le solite cose, sottopagati, si vive a pieno la vita.
Nei periodo in cui lavoro, ho soldi per uscire e comprarmi parecchie cose, ma alla fine chi ha voglia di uscire di casa, dopo aver passato 10 o 11 ore fuori di casa?
E poi che senso ha continuare a comprare cose solo per alimentare l'implcabile sistema capitalistico?
Insomma se ho già tutto, e quasi tutti ormai hanno già tutto, perchè dobbiamo venderci per comprare cose inutili di cui possiamo fare benissimo a meno?
Cinque giorni a settimana con 20 giorni di vacanza all'anno sono 260 giorni, in cui non siamo liberi, ma siamo alla mercè di nostri capi, facendo un lavoro sottopagato, perchè costretti dalla necessità.
E quando non si lavora si è finalmente liberi, non è vero che non lavorare significa non fare nulla.
Prendersi cura della propria salute e del proprio corpo è impossibile quando si è impegnati 11 ore al giorno in qualcosa che dobbiamo fare per forza.
Non trovare tempo per alimentare le proprie passioni non è forse un lasciarsi morire lentamente?
Uno schiavo con un vestito di Armani, è forse meno schiavo di uno che ha i vestiti comprati al mercato?
Il primo passo per rendersi indipendente dal lavoro è avere un posto dove vivere, una casa, un camper o qualcosa del genere, e poi pensare a procurarsi un budget per il cibo.
Purtroppo la situazione di partenza fa la differenza, chi ha una famiglia benestante alle spalle, parte avvantaggiato.
Una volta che si ha casa, si possono trovare modi per procurarsi qualche soldo, come ad esempio affittare una stanza o fare qualche lavoro part-time o iniziando qualche progetto personale che nel breve-medio termine potrebbe diventare remunerativo.
sabato 18 agosto 2012
The Passenger (Iggy Pop)
I am the passenger and I ride and I rideI ride through the city's backsidesI see the stars come out of the skyYeah, the bright and hollow skyYou know it looks so good tonight
I am the passenger, I stay under glassI look through my window so brightI see the stars come out tonightI see the bright and hollow skyOver the city's ripped backsidesAnd everything looks good tonight
Singing, la la la
Get into the carWe'll be the passengerWe'll ride through the city tonightWe'll see the city's ripped backsides
We'll see the bright and hollow skyWe'll see the stars that shine so brightStars made for us tonight
Oh, the passengerHow, how he ridesOh, the passengerHe rides and he rides
He looks through his windowWhat does he see?He sees the sign and hollow skyHe sees the stars come out tonightHe sees the city's ripped backsidesHe sees the winding ocean drive
And everything was made for you and meAll of it was made for you and me'Cause it just belongs to you and meSo let's take a ride and see what's mine
Singing, la la la
Oh, the passengerHe rides and he ridesHe sees things from under glassHe looks through his window side
He sees the things that he knows are hisHe sees the bright and hollow skyHe sees the city sleep at nightHe sees the stars are out tonight
And all of it is yours and mineAnd all of it is yours and mineSo let's ride and ride and ride and ride
Singing, la la la
Around the World (Red Hot Chili Peppers)
We could make time
Rompin' and a stompin'
'Cause I'm in my prime
Born in the north
And sworn to entertain ya
'Cause I'm down for
The state of Pennsylvania
I try not to whine
But I must warn ya
'Bout the girls
From California
Alabama baby
Said hallelujah
Good god girl
I wish I knew ya
I know I know for sure
That life is beautiful around the world
I know I know it's you
You say hello and then I say I do
Come back baby
'Cause I'd like to say
I've been around the world
Back from Bombay
Fox hole love
Pie in your face
Living in and out
Of a big fat suitcase
Bonafide ride
Step aside my Johnson
Yes I could
In the woods of Wisconsin
Wake up the cake
It's a lake she's kissin' me
As they do when
When they do in Sicily
I know I know for sure
That life is beautiful around the world
I know I know it's you
You say hello and then I say I do
Where you want to go
Who you want to be
What you want to do
Just come with me
I saw God
And I saw the fountains
You and me girl
Sittin' in the Swiss mountains
Me Oh My O
Me and Guy O
Freer than a bird
'Cause we're rockin' Ohio
Around the world
I feel dutiful
Take a wife
'Cause life is beautiful
I know I know for sure
$%%&*^&^$#$@##%&^*(*(&%%^$%$
I know I know it's you
&*%^$#@#$%^&*&()**%%$#@#$%*%
Mother Russia do not suffer
I know you're bold enough
I've been around the world
And I have seen your love
I know I know it's you
You say hello then I say I do
Io Vagabondo (Nomadi)
e nel cielo della vita volerò.
Ma un bimbo che ne sa
sempre azzurra non
può essere l'età
Poi, una notte di settembre
mi svegliai, il vento sulla
pelle, sul mio corpo il
chiarore delle stelle;
chissà dov'era casa mia
e quel bambino che
giocava in un cortile
Io, vagabondo che son io,
vagabondo che non sono altro
soldi in tasca non ne ho,
ma lassù mi è rimasto Dio.
Sì, la strada è ancora là
un deserto mi sembrava la città.
Ma un bimbo che ne sa sempre
azzurra non può essere l'età.
Poi, una notte di settembre
me ne andai, il fuoco
di un camino, non è caldo
come il sole del mattino,
chissà dov'era casa mia
e quel bambino che
giocava in un cortile
Io, vagabondo che son io,
vagabondo che non sono altro
soldi in tasca non ne ho,
ma lassù mi è rimasto Dio.
vagabondo che son io,
vagabondo che non sono altro
soldi in tasca non ne ho,
ma lassù mi è rimasto Dio
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