domenica 16 settembre 2012

Backpacking

Backpacking è uno di quei termini inglesi che piano piano si insinuano nel lessico italiano e ad un certo punto senza neanche accorgersene diventa una parola che ritroviamo ovunque.
Ma cosa è il Backpacking?
Esso non è nient'altro che una parola che indica un modo di viaggiare indipendente e non organizzato.
Insomma niente a che fare con le vacanze organizzate dai vari villaggi turistici.
L'origine della parola deriva dalla parola backpack che significa zaino.
Il backpacker di solito parte per periodi di viaggio medio lunghi con un budget piuttosto limitato, in modo da poter mantenersi il più a lungo possibile, per questo, alloggia in ostelli economici e mangia in trattorie  a basso costo.

lunedì 10 settembre 2012

Il Giro del Mondo con 100$

Matteo Pennacchi è l'autore di qualcosa di incredibile, infatti è riuscito a compiere un giro del mondo in 100 giorni, praticamente senza spendere nulla, solo un centinaio di dollari, dimostrando ancora una volta che tutto è possibile quando si ha la forza di volontà ed un grande spirito di adattamento.
Matteo ha lasciato la sua casa con un marsupio, con i documenti, uno spazzolino da denti, qualche aspirina e poco altro.
Per spostarsi ha usato principalmente l'autostop, mentre per poter mangiare ha prestato lavoro per qualche giorno, e così via, nel suo percorso da ovest verso est.
Si è imbarcato in una nave cargo in corea per raggiungere Los Angeles, ancor prima ha viaggiato da Roma a Mosca su un camion, ha viaggiato sulla mitica transiberiana offrendo pubblicità in cambio del biglietto gratuito.
Matteo al termine della sua avventura sostiene che l'altruismo non esiste, devi sempre dare qualcosa in cambio a chi ti offre qualcosa, qualche chiacchiera scambiata per un passaggio, o del vero e proprio lavoro per essere ospitati.
L'impresa di Matteo ha davvero dell'incredibile, un esperienza che tutti prima o poi nella vita dovrebbero fare.

domenica 9 settembre 2012

Stand by me, quando il viaggio è qualcosa di più

Oggi mentre facevo zapping sui canali della mia tv, mi sono imbattuto in uno dei miei film preferiti, "Stand by me".
Questo film di Rob Reinr, è tratto da un racconto di Stephen King, intitolato "Il corpo".
Infatti "il corpo" è il motore iniziale del racconto, esso non è altro che il cadavere di un ragazzino di dodici anni, dato per disperso nelle campagne circostanti la cittadina di Castle Rock.
Verne, Teddy, Gordy e Chris, vengono a sapere dove si trova il cadavere del loro compagno di scuola, e decidono di andare a trovarlo, e poi di prendersi il merito di fronte al giornale della soleggiata cittadina.
Il luogo dove si trova il corpo dista due giorni di cammino, ma loro decidono lo stesso di partire per questa triste avventura.
I 4 amici dopo una serie di avventure riescono nel loro intento e quando tornano dopo quattro giorni, non sono più i ragazzi che sono partiti, ma sono cambiati.
Partiti ragazzini i 4 amici al loro ritorno non sono più gli stessi, il viaggio li ha messi di fronte ad alcuni aspetti della loro vita che li ha fatti maturare.
L'amicizia è uno dei temi principali del film, infatti durante il viaggio vengono fuori i caratteri dei ragazzi, che spesso vengono in attrito tra di loro, ma subito pronti a fare la pace dopo qualche minuto.
La loro decisione alla fine di non prendersi il merito di aver trovato il cadavere, ma segnalandolo alle autorità con una telefonata anonima, rimarca il concetto che nel viaggio non è importante la meta, ma l'esperienza fatta durante esso.

La ricompensa non è la foto sul giornale tanto bramata ad inizio film, o la possibilità di diventare degli eroi per gli abitanti di Castle Rock, ma l'aver condiviso tante esperienze assieme, facendoli maturare, e preparare per la loro vita da adulti.
Questa sarà la loro ultima avventura assieme, infatti al loro ritorno prenderanno strade diverse, e presto i loro volti rimarranno dei visi difficilmente riconoscibili tra la folla cittadina. Ma anche se nel loro futuro diventeranno quasi degli estranei, nelle loro vite quest'avventura assieme rimarrà per sempre indelebile nei loro cuori, tanto che alla fine, quando si scopre che Gordie da adulto diventa effettivamente uno scrittore, scrive un racconto sull'aventura con i suoi amici, terminandolo, così: "Non ho mai avuto amici come quelli che avevo a 12 anni, Gesù, ma chi li ha?"

lunedì 3 settembre 2012

Vivere senza lavorare o Lavorare senza vivere?

Vivere senza lavorare o lavorare senza vivere? Cosa scegliereste tra le due alternative?
Io ho vissuto entrambe le situazioni, e preferisco di gran lunga la prima.
Infatti solo quando non si lavora, o almeno non si lavora 9 ore al giorno facendo sempre le solite cose, sottopagati, si vive a pieno la vita.
Nei periodo in cui lavoro, ho soldi per uscire e comprarmi parecchie cose, ma alla fine chi ha voglia di uscire di casa, dopo aver passato 10 o 11 ore fuori di casa?
E poi che senso ha continuare a comprare cose solo per alimentare l'implcabile sistema capitalistico?
Insomma se ho già tutto, e quasi tutti ormai hanno già tutto, perchè dobbiamo venderci per comprare cose inutili di cui possiamo fare benissimo a meno?
Cinque giorni a settimana con 20 giorni di vacanza all'anno sono 260 giorni, in cui non siamo liberi, ma siamo alla mercè di nostri capi, facendo un lavoro sottopagato, perchè costretti dalla necessità.
E quando non si lavora si è finalmente liberi, non è vero che non lavorare significa non fare nulla.
Prendersi cura della propria salute e del proprio corpo è impossibile quando si è impegnati 11 ore al giorno in qualcosa che dobbiamo fare per forza.
Non trovare tempo per alimentare le proprie passioni non è forse un lasciarsi morire lentamente?
Uno schiavo con un vestito di Armani, è forse meno schiavo di uno che ha i vestiti comprati al mercato?
Il primo passo per rendersi indipendente dal lavoro è avere un posto dove vivere, una casa, un camper o qualcosa del genere, e poi pensare a procurarsi un budget per il cibo.
Purtroppo la situazione di partenza fa la differenza, chi ha una famiglia benestante alle spalle, parte avvantaggiato.
Una volta che si ha casa, si possono trovare modi per procurarsi qualche soldo, come ad esempio affittare una stanza o fare qualche lavoro part-time o iniziando qualche progetto personale che nel breve-medio termine potrebbe diventare remunerativo.






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